Concrete azioni di solidarietà, per avviare processi di crescita economica e sociale, partendo da progetti autonomi proposti dalle popolazioni locali.
Incrementato del 600 per cento il reddito delle donne di Cachi Alto.
Nel mese di maggio 2017, con gli amici di SAD Terre des hommes Ecuador (nostro riferimento in loco), ARTABAN Onlus dava avvio al Progetto “Lana andina”, recapitando alla comunità femminile di Cachi Alto, le tanto auspicate attrezzature per migliorare la catena produttiva di lana delle loro greggi di pecore e alpaca, al fine di migliorarne la tosatura, la cardatura, la filatura e per avviare la commercializzazione delle relative matasse di lana trattate.
Posto sulla Cordigliera delle Ande, il villaggio è poverissimo e la popolazione si occupa perlopiù di agricoltura di sussistenza e di pastorizia. Qui opera un’organizzazione che si è data il nome di “Kawsaykamak” (ossia “La protezione della vita” in Kichwa, la lingua originale del luogo), e che raccoglie un centinaio di donne indigene. Nel 2011, grazie al programma locale del Ministero dell’Agricoltura, a 96 donne sono state date due pecore ciascuna, oltre a sette arieti per l’intera organizzazione. Oggi ogni donna ha un piccolo gregge di almeno una ventina di ovini, che forniscono latte, carne e più di 5 chili di lana ogni anno. La tosatura annuale, effettuata manualmente, generava un reddito di circa 25 centesimi per libbra di lana grezza, pertanto da ogni pecora si potevano recuperare circa un dollaro e mezzo.
Insieme a Tdh-Italia in Ecuador (nelle persone di Giori Ferrazzi e Javier Arcos), ci eravamo posti l’obiettivo di agevolare e ottimizzare il lavoro di tosatura, cardatura e filatura della lana. La fornitura delle relative attrezzature meccaniche da parte di ARTABAN Onlus, ha dato un importante impulso alla determinazione ed alla professionalità – delle donne, consentendo maggiori entrate per ogni famiglia e l’acquisto di ulteriori pecore e montoni. A tal punto che, all’ultima verifica di fine 2018, è stata registrata una produzione complessiva di 6 quintali circa di lana cardata e filata. Utilizzata per necessità famigliari – per lo più cappelli per bambini e sciarpe – e per realizzare prodotti artigianali da porre sul mercato.
Le donne hanno acquisito una buona manualità nell’uso e manutenzione dei macchinari ed hanno anche ottenuto in comodato dall’amministrazione (Junta Parroquial) una vecchia casa comunale, per istallare la sede organizzativa e il laboratorio di artigianato.