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A Los Guatuzos, come a casa

AMERICA LATINA:

“No olvides que aquí la comunidad siempre te recibirá con los brazos abiertos”

Los Guatuzos, sentirsi a casa in Nicaragua

Agli inizi fu il Nicaragua, poi venne l’Ecuador… e ora ci blandiscono per la Colombia. Tutto trae fortuite origini dalle frequentazioni universitarie (oltre una quarantina di anni fa!) dei nostri Licia e Augusto Grandi, rispettivamente tesoriere e vice-presidente di ARTABAN Onlus, con Giovan Maria Ferrazzi, che chiunque ci segua un po’ sul sito o sui social conosce più comunemente come “Giori”, da Induno Olona, Varese, classe 1955. Profondissimo conoscitore delle realtà latinoamericane, avendovi lavorato continuativamente per oltre 40 anni, prima in Perù, quindi come responsabile di Terre des hommes-Italia in Nicaragua, Ecuador e Colombia. Socio fondatore della nostra Onlus (come sua moglie Zoila Susana Garcia Andino) è la riprova che le nostre esperienze – unite ai rapporti di conoscenza, di amicizia e di reciproca fiducia instaurati con chi vive ed opera nei vari Paesi in cui operiamo – ci consento di affrontare i diversi problemi locali sulla base delle esigenze reali e non sulla spinta di una emotività che, a volte, può rivelarsi controproducente. Anche nel fare del bene la professionalità e l’esperienza diventano infatti fattori fondamentali per garantire il successo di una iniziativa.

Da queste premesse, mosse i primi passi il progetto di ampio respiro in Nicaragua, precisamente nell’area di Los Guatuzos, il cui nome trae origine da una antica tribù, i Guatuzos appunto, che abitavano in questa zona sino all’epoca della conquista spagnola. Un territorio di frontiera, all’estremo sud del Nicaragua, isolato dal resto del Paese dal grande lago di Cocibolca. Nella zona esistono comunità rurali dove, in contrasto con la bellezza del territorio, più di 800 famiglie vivono in situazione di povertà estrema, spesso senza luce e accesso a servizi essenziali minimi, a causa dell’abbandono assoluto in cui si trovano, dedite per lo più ad attività agricole di sussistenza.

Chi ci segue da tempo, certamente ricorderà le origini del Centro giovanile “El Porvenir” a Papaturro, sorto grazie all’intervento finanziario di un Notaio e di due Onlus torinesi, in collaborazione con Terre des hommes-Italia. Nel 2006, Giori Ferrazzi e Roberto Veglia (all’epoca presidente in un’altra Onlus) identificarono uno spazio nella comunità di Papaturro dove far sorgere un Centro Giovanile che favorisse l’integrazione, garantisse spazi adeguati allo studio e per attività sociali, e fosse anche uno spazio di accoglienza per i giovani studenti che frequentavano i fine settimana della scuola secondaria di Papaturro, lontani da casa.

Nacque così il sogno de El Porvenir (L’Avvenire), il cui costo iniziale previsto non superava i 2.500 euro, ma che in pochi mesi si espanse in una grande realtà, con due spaziosi dormitori per 40 studenti e studentesse, una cucina attrezzata, bagni, docce, fossa settica ed un amplio salone multiuso, tutto completamente attrezzato, con una spesa che ha sfiorato i 30.000 euro. Il Centro è stato dotato di luce elettrica, grazie a pannelli solari, e la gestione dello stesso, fin dall’inizio, è stata affidata alla ONG nicaraguense. A.F.D. Purtroppo, il sopravvenuto disinteresse – aggravato dalla crisi economica e politico-sociale – hanno indotto condizioni di disagio e vulnerabilità, che trascendono a volte le possibilità oggettive del progetto.

A questo punto, la neonata ARTABAN Onlus ha ritenuto opportuno intervenire, potenziando in quella zona mai interrotte sinergie e collaborazioni con Terre des hommes Italia, SAD Los Guatuzos e Solides Mundial Nicaragua.

“Di una cosa siamo sicuri – dice il responsabile di AFD – grazie al sostegno degli amici di ARTABAN Onlus i bambini e in generale le famiglie de Los Guatuzos dispongono ora di opportunità che prima non avevano”.

Tra le prime necessità (già risolte) venne evidenziata la necessità indifferibile di sostituire i materassi degli oltre 40 posti letto disponibili e di procedere ad interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria alla struttura sottoposta da anni al degrado atmosferico (clima, umidità, ecc.)

Ma il progetto complessivo è finalizzato a garantire appoggio economico per la realizzazione di attività formative, culturali e ricreative rivolte a bambini, bambine ed adolescenti della Riserva di Los Guatuzos e a garantire l’accesso all’acqua potabile delle Scuole rurali.

Un evento significativo – sia sul piano umano, che su quello economico, che merita adeguata enfasi – è stata la partecipazione spontanea della band torinese “Frame” – all’epoca formata da Alessandro Balbiano (batteria), Francesco Berruto (basso) e da Edoardo Vieri e Francesco Maccarone (chitarra e voce) – che ha voluto esibirsi gratuitamente in un affollatissimo concerto straordinario tenutosi lo scorso ottobre 2015, simbolicamente intitolato “Giovani torinesi per i giovani di Papaturro”. L’intero incasso, contribuì all’acquisto dei nuovi materassi e dei primi interventi manutentivi.

Poche cifre chiariscono l’importanza e la portata dei progetti: a trarne beneficio saranno principalmente le 8 Comunità della Riserva di Biosfera de Los Guatuzos, per un totale di circa 800 persone di cui 280 bambine e adolescenti tra i 7 ed i 18 anni che partecipano alle attività ricreative e culturali, 200 tra i 7 ed i 14 anni che frequentano i corsi di doposcuola, 300 genitori che fruiscono di corsi di formazione.

Un altro progetto di indiscutibile portata è quello che concerne la criticità idrica, ovvero la carenza di acqua bevibile (con tutti i suoi risvolti igienico-sanitari negativi), seppure in una zona potenzialmente ricca di acque come questa. Se in Ecuador siamo intervenuti con l’allestimento di efficienti condotte idriche che rifornissero alcuni villaggi del circondario di Sigchos, a Los Guatuzos la soluzione migliore è stata individuata nella fornitura e messa in opera di parecchi purificatori con filtri ceramici per dotare di acqua potabilizzata le scuole rurali e alcune fonti pubbliche nelle comunità di Los Guatuzos.

La nostra miglior gratificazione sono i messaggi di gratitudine che ci giungono da quelle lande lontane come, ad esempio, “Siempre lo esperaremos; nuestras puertas del Porvenir les dará siempre la bienvenida, gracias por todo en representación de la niñez en Los Guatuzos, Dios me lo bendiga siempre, un gran abrazo. Estaremos siempre en contacto. Saludos, arriba ARTABAN”; oppure come “Grande, grande ARTABAN Onlus. Felicidades (…) siempre estaremos agradecidos por su valiosa colaboración al proyecto en Los Guatuzos. En especial la construcción del Centro Juvenil El Porvenir en Papaturro, para y por la niñez, adolescencia y juventud. Un gran abrazo, saludo. No se olvide aquí tiene un pueblo en as comunidades en los Guatuzos que le recibirá con los brazos abiertos”.